bdsm
Io mia moglie e il suo dildo (atto secondo)
di Fantasieinracconti
30.10.2024 |
4.801 |
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"Le sue mani presero la mia testa e ne fecero un vibratore perfetto..."
Ci son cascato di nuovo.
Aspettavo il giorno in cui mia moglie dicesse che voleva di nuovo farmi il culo, ma quel giorno non arrivava mai.
Così mi son detto: ”o aspetto per l’eternità oppure glielo devo di nuovo chiedere.”
Certo che se a lei fosse venuto spontaneo dire:”stasera ti voglio proprio fare il culo” sarebbe stata tutta un’altra storia. Quel gioco di ruoli che ogni coppia dovrebbe fare, ma spesso manca la sintonia giusta da parte di uno o dell’altra.
Quel giorno però, ero solo in casa e decisi di attuare un fai da te che, in attesa di qualcuna che si decida,non è niente male.
Lo strap on saldamente legato attorno alla colonna del lavandino si addice perfettamente al mio intento.
La scelta del dildo e poi si comincia.
Inizialmente lubrificavo con creme anali, ma adesso mi piace lubrificarlo con la saliva.
La saliva è meno scivolosa e quindi quella scelta è un po’ più masochistica.
Prima di tutto però è necessaria una buona pulizia interna.
Il tubicino della doccia con la giusta pressione e temperatura è perfetto.
Quando sono bello pulito inizio il gioco.
Mi abbasso e appoggio il dildo al mio sfintere.
Uso la mano per insalivare sia il buco che il dildo.
Inizio a spingere e chiudo gli occhi per assaporare meglio quel momento.
Spingo e aspetto piano piano che lo sfintere si dilati.
La lubrificazione non è sufficiente, così ripeto l’operazione di lubrificazione.
Ora la cappella sta sprofondando.
Mi fermo nel punto della “punizione”.
So che se resto a lungo fermo in quel punto il dolore che provo aumenta fino quasi a farmi svenire.
Resisto il più possibile ed esco. Il dolore è lancinante.
Apro gli occhi un attimo e vedo le scarpe di mia moglie sotto di me.
Lei era lì che mi stava guardando, ero imbarazzatissimo.
“Non fermarti!”
Io ero mortificato, ma questa sua espressione mi lasciò un attimo interdetto.
Non era un ordine, ma nemmeno una richiesta.
“Mi piace vedere mentre ti sfondi”
Mi stavo eccitando da morire.
Lasciai che il dildo pian piano facesse il suo percorso ed affondasse dentro di me.
Quando lo avevo dentro iniziai a muovermi delicatamente provando un piacevole godimento.
Lei si tolse le scarpe e rimase con i collant. Avvicinò il piede al mio cazzo e lo iniziò a “castigare” con piccoli calcetti sui testicoli.
“Muovi quel culetto puttanella!Non fermarti”
Mentre mi stavo sodomizzando lei si spostò e si denudò completamente.
Poi si mise seduta sulla vasca proprio di fronte a me ed iniziò a masturbarsi mentre mi incitava a muovermi.
Le sue dita che entravano nella sua figa e compivano movimenti vari erano una visione paradisiaca.
Di nuovo iniziò col piede a torturarmi il pene.
Questa volta era un po’ più violenta e mi fece più male.
Poi avvicinò la figa alla mia bocca e prendendomi la testa mi usava per masturbarsi a piacimento.
“Forza bello! Scopati più velocemente! Voglio vederti sborrare!”
Mentre diceva quelle parole mi tirava i capelli su e giù per accelerare lo sfregamento sulla sua figa.
Sentii un primo getto di squirting venire dalla sua figa.
“Brava Troia!” Mi disse lei ”Sei proprio una gran Troia! Dai! Dai! Scopati puttana!”
Sentii un secondo getto più copioso ed iniziai a mandare giù quel delizioso liquido dolciastro.
Lei iniziò poi a usare il piede per masturbarmi.
“Ti piace così bella Troia?”
“Si! Si! Mi piace! Si!cosi!cosi!cosi!cosi! Mi fai venire! Si!si! Mi fai venire! Mi fai venire! Mi fai venireeeeeee!!si!si!si!”
“Brava troietta!Adesso voglio venire anch’io. Non toglierti quel cazzo dal culo fino a quando non sono venuta!”
Iniziò allora il quarto d’ora più sofferente e più godoso della mia vita.
Le sue mani presero la mia testa e ne fecero un vibratore perfetto.
Mi ordinava esattamente cosa dovevo fare sia con la lingua che con la bocca.
Mi diceva quando succhiare e quando sputare. Il tutto con16 cm dentro al mio culo che mi facevano male e mi provocavano un piccante godimento.
Quando ormai non resistevo più dal dolore lei mi chiese di esternare questo mio dolore con gemiti ed urla.
Sentivo che più doloravo e più lei godeva.
Finsi (ma non troppo),di mettermi a piangere di dolore e lei iniziò a mugolare di piacere fino a quando non la sentii capitolare in un orgasmo infinito.
“Brava troietta! Mi hai proprio fatto godere”
Disse lei non appena le contrazioni le permisero di aprire bocca.
“Tu di più!” Risposi io mentre mi estraevo con gran dolore quel dildo ormai completamente asciutto.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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